25 film italiani da vedere

3. 2. 2025 ⋅ Edoardo

Imparare l’italiano non è solo studiare sui libri e fare esercizi, ovviamente. 

I film spesso aiutano a immergersi nella cultura di un paese, a conoscere cose che in classe non si possono insegnare. E anche se non sarà tutto chiaro al 100%, dopo aver visto ognuno di questi film vi sentirete un po’ più italiani, e avrete più motivazione per studiare e per migliorare. 

Potete usare i sottotitoli in italiano o in ceco, potete fermarvi per riascoltare alcuni dialoghi e prendere appunti, potete semplicemente mangiare i pop corn, o ridere, o piangere. 

L’importante è che vi tuffiate in questi film con curiosità e voglia di scoprire.

Allora ecco 25 film che bisogna vedere, con una breve descrizione. La lista potrebbe essere molto più lunga, alcuni sicuramente li avrete già visti e potrete rivederli.

Amarcord (1973, Federico Fellini) – Un viaggio onirico e nostalgico nell’infanzia del regista, ambientato in una Rimini immaginaria degli anni ‘30. Tra personaggi grotteschi, ricordi poetici e atmosfere surreali, il film dipinge un affresco della società italiana sotto il fascismo con ironia e malinconia.

La grande abbuffata (1973, Marco Ferreri) – Una critica grottesca e dissacrante alla società dei consumi, raccontata attraverso la storia di quattro amici che si abbuffano fino alla morte.

Nuovo Cinema Paradiso (1988, Giuseppe Tornatore) – Un omaggio nostalgico al cinema e alla memoria, narrato attraverso il rapporto tra un bambino e un proiezionista in un piccolo paese siciliano. 

Mediterraneo (1991, Gabriele Salvatores) – Una riflessione sulla fuga e sulla guerra, ambientata su un’isola greca dove un gruppo di soldati italiani si trova isolato dal conflitto mondiale.

Il postino (1994, Massimo Troisi) – Una storia delicata di amicizia e poesia, in cui il postino di un’isola italiana instaura un legame con il poeta Pablo Neruda. 

La vita è bella (1997, Roberto Benigni) – Un commovente racconto sulla Shoah, che mescola commedia e tragedia per celebrare la forza dell’amore paterno.

I cento passi (2000, Marco Tullio Giordana) – La biografia di Peppino Impastato, giovane siciliano che si ribella alla mafia, pagando con la vita.

La stanza del figlio (2001, Nanni Moretti) – Un dramma intimo sul lutto e sul dolore familiare, con la sensibilità tipica del cinema di Moretti.

Io non ho paura (2003, Gabriele Salvatores) – Un thriller drammatico che esplora l’infanzia e il coraggio, basato sull’omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti.

Il Divo (2008, Paolo Sorrentino) – Un ritratto visionario e ironico di Giulio Andreotti, figura chiave della politica italiana.

Mine vaganti (2010, Ferzan Özpetek) – Una commedia drammatica che esplora il tema dell'identità e delle dinamiche familiari in una società ancora legata alle convenzioni. 

La prima cosa bella (2010, Paolo Virzì) – Un racconto dolceamaro sul rapporto madre-figlio, tra ricordi e riconciliazione.

Habemus Papam (2011, Nanni Moretti) – Una riflessione ironica e malinconica sul peso del potere, raccontata attraverso la crisi esistenziale di un papa appena eletto.

È stato il figlio (2012, Daniele Ciprì) – Un dramma grottesco che racconta la miseria e il degrado del Sud Italia attraverso la tragica storia di una famiglia palermitana segnata dalla violenza e dal destino.

La mafia uccide solo d’estate (2013, Pif) – Una tragicommedia che racconta la mafia dal punto di vista di un bambino, con uno stile leggero ma incisivo.

Il capitale umano (2013, Paolo Virzì) – Un noir sociale che intreccia le vite di personaggi appartenenti a diverse classi economiche, mettendo in luce le contraddizioni del capitalismo.

La migliore offerta (2013, Giuseppe Tornatore) – Un raffinato thriller psicologico sull’arte, l’inganno e la solitudine, con una straordinaria interpretazione di Geoffrey Rush.

La grande bellezza (2013, Paolo Sorrentino) – Un affresco decadente della Roma contemporanea, tra disillusione e ricerca di senso.

Il giovane favoloso (2014, Mario Martone) – Una biografia intensa di Giacomo Leopardi, che restituisce il tormento e il genio del poeta.

Smetto quando voglio (2014, Sydney Sibilia) – Una commedia brillante che ironizza sulla precarietà accademica attraverso la storia di un gruppo di ricercatori trasformati in criminali.

Il nome del figlio (2015, Francesca Archibugi) – Una commedia brillante che mette in scena una cena tra amici, in cui un semplice nome da dare a un nascituro scatena scontri e rivelazioni.

Lo chiamavano Jeeg Robot (2015, Gabriele Mainetti) – Un’originale rilettura del genere supereroistico, ambientata nella periferia romana.

La pazza gioia (2016, Paolo Virzì) – Un road movie commovente e ironico sull’amicizia tra due donne con disturbi psichiatrici.

Perfetti sconosciuti (2016, Paolo Genovese) – Un’acuta riflessione sulla doppia vita nell’era digitale, scatenata da un gioco tra amici a cena.

È stata la mano di Dio (2021, Paolo Sorrentino) – Un racconto autobiografico che mescola realtà e finzione, esplorando la giovinezza del regista nella Napoli degli anni ‘80 tra calcio, tragedia e scoperta di sé.


Foto: https://www.madmass.it/