Il Ponte sullo Stretto di Messina. Cazzata o genialata?

8. 10. 2024 ⋅ Edoardo

Il Ponte sullo Stretto di Messina è come la famosa chimera mitologica: se ne parla da così tanto tempo che, ormai, nessuno è sicuro se sia un sogno, una leggenda o un progetto reale. Da 100 anni, ogni tanto, qualche politico tira fuori il ponte dai cassetti polverosi dei progetti faraonici italiani, come se fosse un vecchio soprammobile da rispolverare per impressionare gli ospiti a Natale. Ma, nonostante le promesse e le dichiarazioni, siamo ancora qui, senza il tanto atteso collegamento tra la Sicilia e la Calabria. Ma perché? Come è possibile?

I Pro del Ponte (O Forse Solo Proclami?)

1. Mobilità e Progresso: Immaginate di potervi svegliare a Reggio Calabria e fare colazione a Catania! Finalmente ci sarebbe un’alternativa ai traghetti, dove a volte c’è più fila che all’Ikea di domenica. Il Ponte permetterebbe ai siciliani di scappare più facilmente dalla loro isola, in cerca di posti dove l’Etna non minaccia di trasformare ogni cosa in cenere. O, se vogliamo essere ottimisti, faciliterebbe gli scambi economici tra l'isola e il continente. “Cose nostre” a parte, naturalmente.

2. Unico al Mondo: Il ponte sarebbe il più lungo d’Europa e uno dei più lunghi del mondo. Pensa a quanto sarebbe bello da fotografare mentre l’Etna erutta!

3. Turismo Inarrestabile: I turisti, attratti dal fascino del ponte, verrebbero per attraversarlo, magari senza scopo, solo per dire: "Sono stato sul famoso ponte che nessuno credeva sarebbe mai stato costruito". Potrebbe diventare una nuova "Bucket List" per i globetrotter. Dopo aver visto la Grande Muraglia cinese, sarebbe d’obbligo farsi una passeggiata sul dello Stretto.


I Contro del Ponte (Diciamocelo, Sono Tanti)

1. Sismicità e Attività Geologica: Chi ha mai pensato che costruire un ponte tra due delle zone sismiche più attive d’Italia fosse una buona idea? La Sicilia, con l’Etna che borbotta come una pentola a pressione, e la Calabria, che non disdegna qualche scossetta di tanto in tanto. Ma non c'è da preoccuparsi, perché se c'è una cosa che amiamo in Italia, è sfidare la natura con strutture che, almeno sulla carta, dovrebbero essere eterne (fino alla prima scossa).

2. Il Vento...quello Forte: Lo Stretto di Messina non è esattamente una tranquilla laguna. Il vento lì tira forte, molto forte. Un ponte di chilometri e chilometri sospeso sopra acque agitate e sotto l'azione di venti costanti? Cosa potrebbe mai andare storto? Sicuramente nulla che non si possa risolvere con un po’ di colla e nastro adesivo, giusto?

3. Costi, Costi e Ancora Costi: Si parla di miliardi con la “M” maiuscola. E, come spesso accade, in Italia un progetto che inizia con un budget finisce sempre con il quadruplicarlo (se va bene). Gli ottimisti dicono che i costi iniziali saranno compensati dai benefici economici a lungo termine. I pessimisti (o realisti, dipende dai punti di vista) dicono che i costi lieviteranno fino a quando la Sicilia e la Calabria saranno collegate da un immenso buco nero che risucchia fondi pubblici.

4. La Tempistica: Costruire un ponte di queste dimensioni non è esattamente un progetto rapido. Gli italiani, famosi per la loro pazienza e calma, accetterebbero di aspettare decenni prima di vedere il completamento? E, se mai vedessimo la fine dei lavori, quante generazioni dovranno sacrificare la loro speranza di viaggiare in treno verso Palermo in meno di 24 ore?


Conclusione

In fin dei conti, il Ponte sullo Stretto di Messina è un simbolo perfetto dell’Italia moderna: un’opera che unisce grandi sogni, ambizione, ritardi, burocrazia e qualche scossa di terremoto occasionale. Ma è proprio questa combinazione di fattori che ci rende unici, no?


Un giorno, forse, potremo vedere questo ponte ergersi tra le acque del Mediterraneo, come un titano moderno, sfidando la natura e la logica. Fino ad allora, possiamo continuare a sognarlo. O a discuterne nelle prossime campagne elettorali.